Incomincia la parata
la morte in prima fila
con i suoi giullari si è schierata

alle porte del cielo
il dio idiota aspetta accovacciato
sceglie le note con zelo
e poi le vomita con il suo flauto dannato

quel suono morboso violenta le ossa
della bolgia che si accalca
incitando una riscossa

la rivincita dell’istinto sulla ragione
le lacrime sgorgano come vino
a colmare il calice della suggestione

gli amanti in delirio rompono il loro abbraccio
dalla musica dominati
danzano privi d’impaccio

presto mi unisco a loro
in questa assurda follia
alla passione di un coro
intonato con la fantasia

e gridando la nostra libertá
siamo tutti diretti verso il muro
che separa la realtá
dal nostro lato oscuro